Valdarno Cinema Film Festival: Un viaggio nello spazio

Tutto è pronto per il viaggio nello spazio del Valdarno Cinema Film Festival e la metafora si materializza in un’astronave che decolla fra fiamme e rombi..

Il giorno 2 ottobre tutto è pronto per il viaggio nello spazio del Valdarno Cinema Film Festival e alle 21.15 la metafora si materializza in un’astronave che decolla fra fiamme e rombi assordanti. La protagonista del cortometraggio in esordio, La linea del terminatore di Gabriele Biasi (2023), abbandona la sua patria e fugge verso l’ignoto sfidando soprattutto i propri limiti. Anche gli alunni e i docenti dell’ISIS che si sono fatti coinvolgere in questa piccola grande avventura sono a loro modo degli astronauti in esplorazione. Che cosa scoprono? Un modo anticonvenzionale di apprendere: fuori orario, fuori scuola, fuori programma.

A cosa serve tutto ciò?

Ce lo spiega il fantomatico “Piano delle arti”. Questo strumento ministeriale che ha come finalità la promozione della cultura umanistica, promuove lo sviluppo delle pratiche didattiche che valorizzano le differenti attitudini di ciascuno e potenzia le competenze pratiche e storico-critiche relative alla musica, alle arti, al patrimonio culturale, al cinema, alle tecniche e ai media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni.

Ma è proprio quello che accade in questi giorni!

E allora vediamo gli studenti dell’indirizzo turistico trasformarsi in maschere professionali, svolgere l’attività pratica di accoglienza del pubblico del cinema Masaccio e incontrare gli alunni delle scuole di vario ordine e grado della zona.

Vediamo un professore universitario, Luigi Nepi, presidente del comitato organizzatore, trasmettere competenze critiche a giurie diverse, composte dagli studenti delle scuole superiori di San Giovanni o da quelli della Libera Università del Valdarno.

Vediamo un professore dell’ISIS, l’ingegnere del suono Prof. Paolo Corsi, dedicarsi con il sorriso agli alunni che hanno scelto di realizzare anche le interviste agli ospiti del festival. Mentre sistemano la videocamera, testano le schede audio, aggiornano i programmi, è proprio allora che si valorizzano le differenti attitudini di ciascuno e si apprendono le tecniche di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni.

Sentiamo discutere i ragazzi su quale domanda porgere e soffermarsi attenti sulla scelta delle parole, ascoltiamo i commenti di alcune signore su un misterioso finale aperto, vediamo il professore dare un buffetto al ragazzo e dire “bell’intervento ieri sera!”.

Il discorso in fin dei conti torna. Esplorare lo spazio significa lasciare le proprie certezze, avere le mani sudate, tornare a casa tardi, sfidare tutti ma soprattutto se stessi.

 

Circolari, notizie, eventi correlati